1) Partiamo dall’inizio, chi sei e di cosa ti occupi?

Sono un imprenditore che opera nel campo delle telecomunicazioni da 11 anni. In particolare VoIP, le telefonate che passano su internet. Formatore prima all’interno della mia azienda, poi per diletto e infine come secondo mestiere. Sono un forte sostenitore dell’innovazione tecnologica e mi piace raccontare storie. Gli americani direbbero Storyteller. Ho scritto un libro per la casa editrice Giunti dal titolo “Dai Segnali di Fumo ai Social” dove racconto storie di uomini che hanno innovato il modo di comunicare.

2) Come ti sei avvicinato al marketing? Com’è avvenuto il passaggio dall’ingegneria informatica al marketing?

Sono un ingegnere pentito. Quando rimasi senza lavoro, dopo che l’azienda per la quale lavoravo aveva fatto una fusione mandando tutti gli ultimi arrivati a casa, finii a lavorare prima in un call center, poi come venditore porta a porta, poi come consulente. Invece di buttarmi giù di morale mi misi a studiare e a fare Corsi di Formazione Professionale e di Crescita Personale e scoprii la bellezza delle tecniche di vendita e del marketing.

3) Cosa hanno in comune le due aree?

Anche se sono un ingegnere pentito l’Università mi ha lasciato un metodo di lavoro. Senza metodo nessun progetto, nessuna impresa di successo duratura nel tempo si può realizzare. Sia in ingegneria sia nel marketing senza metodo non si va da nessuna parte.

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4) Sulla base della tua esperienza, di che cosa hanno realmente bisogno le aziende?

Di soldi!!

Battute a parte hanno bisogno di un maggior fatturato, di un’ottimizzazione delle risorse e dei processi, ma anche di tanta motivazione e metodo. Poche aziende riescono a sviluppare una vera cultura aziendale. Poche aziende investono sul personale, che ha bisogno continuamente di essere sollecitato e motivato per superare gli ostacoli e i momenti di difficoltà. Le cosiddette competenze trasversali son merce rara e quando si assume una persona si deve considerare che si prende anche il suo cervello, non solo le sue braccia.

5) I due corsi proposti, Arte della Vendita e Be Social, riguardano tematiche differenti o integrabili fra loro?

Perfettamente integrabili. Anzi volendo il primo corso, Arte della Vendita, potrebbe essere la base del secondo modulo, BeSocial, comunicare sui social network.

In pratica la prima parte è come si vendeva fino agli anni ottanta, tecniche di vendita validissime che quando siamo faccia a faccia con il cliente servono ancora, ma che spesso non conosciamo. La seconda parte invece è vendere ai giorni nostri: non basta più fare, nell’era dei Social Network oltre a fare si deve raccontare, fare una narrazione del proprio lavoro per diventare autorevoli e credibili in un determinato settore.

6) In conclusione: perché consiglieresti di partecipare a questo tipo di attività formativa?

Semplice: queste tecniche non sono frutto di teoria. Sono frutto di anni di pratica. Ogni argomento è stato testato sul campo e provato e riprovato in anni di lavoro dentro le mie aziende con risultati positivi. Non sono quindi i soliti corsi fatti da formatori che fanno di mestiere solo il formatore e che ti devono vendere il prossimo corso, ma sono invece fatti da un imprenditore che tutti i santi giorni affronta queste questioni e che vuole quindi proporre soluzioni pratiche che servono per fare… soldi!!!

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