Cos’è l’Outdoor Training aziendale?

Formazione esperienziale – aria aperta – contesti nuovi 

L’Outdoor Training si basa sull’esperienza reale e concreta della metodologia del Learning by Doing, attraverso esercitazioni pratiche da svolgere in spazi aperti, a contatto con l’ambiente e la natura, in luoghi lontani fisicamente e concettualmente dalla realtà aziendale. Utilizza il processo tipico della formazione e dell’apprendimento esperienziale in un ciclo continuo di esperienza, riflessione/concettualizzazione e trasferimento, permettendo di migliorare e/o sviluppare i comportamenti organizzativi.

Nell’outdoor training le persone sono chiamate a mettersi in gioco, ad uscire dalla loro comfort zone e dagli schemi consueti in cui si trovano ad agire: si porta il team o l’individuo a relazionarsi in un contesto differente da quello del luogo di lavoro, all’aria aperta, affrontando piccole o grandi sfide in grado di sviluppare capacità inattese. La crescita personale si attiva nello sperimentare nuovi contesti e situazioni, superando gli usuali comportamenti e le proprie abitudini che spesso nascondono doti e attitudini inutilizzate.

La formazione in outdoor permette di agire, attraverso attività pratiche e fisiche su più livelli della sfera umana, spingendo contemporaneamente la componente cognitiva, emotiva e fisica, velocizzando il processo di apprendimento. Riesce a fissare l’apprendimento ancorandolo a esperienze “evocative”, il cui ricordo perdura nel tempo, attraverso l’effettiva sperimentazione della efficacia o non efficacia di alcuni comportamenti individuali e collettivi in situazioni reali.

L’efficacia del metodo si fonda sul fatto che l’esperienza non è mai generica, ma specifica, calata sulle reali esigenze del gruppo e coerente con gli obiettivi individuati. Non può e non deve mai essere “uguale per tutti”, ma viene sviluppata e creata a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Grazie alle esercitazioni pratiche i partecipanti sono portati a fare affidamento sulle proprie risorse personali, attivando anche dinamiche di relazione di gruppo per il raggiungimento di obiettivi individuali e comuni, accelerando così il normale processo di acquisizione. Gli stimoli a cui sono sottoposti e l’assenza di un docente che proponga delle soluzioni “esperte”, incoraggia la capacità di autoapprendimento del gruppo. Il docente, infatti, nell’outdoor training è considerato un facilitatore dell’apprendimento, ovvero aiuta le persone a sviluppare nuovi modelli di comportamento e di azione a patire dalle loro esperienze e riflessioni.

Per approfondire  leggi l’intervista a Roberta Papi, la docente che accompagna i team nell’esperienza di Outdoor Training: Sviluppare le competenze del team con l’outdoor training

IL VALORE AGGIUNTO DELL’OUTDOOR TRAINING

Le attività di tipo esperienziale (orienteering, barca a vela, ponte tibetano, arrampicata sportiva, ecc.) hanno alcune caratteristiche fondamentali che le distinguono dalla formazione tradizionale:

• Attivano sempre sia la componente fisica, che quella emotiva e comportamentale;
• Si svolgono all’aria aperta e al di fuori del contesto lavorativo, permettendo di abbandonare gli schemi, i comportamenti e i ruoli organizzativi e stimolando l’apertura al cambiamento;
• Sono delle sfide individuali che spingono la motivazione personale e il coinvolgimento;
• Sono divertenti.

L’OUTPUT DELL’OUTDOOR TRAINING

Il trasferimento, di quanto appreso nel corso dell’esperienza in outdoor training, al contesto aziendale, è l’ultimo step del processo e anche quello fondamentale in base al quale si misura il successo dell’attività. In questa fase, il facilitatore stimola il collegamento fra quanto avvenuto e la realtà organizzativa del gruppo, in modo da garantire il proseguo delle attività una volta rientrati nel normale contesto di lavoro. Perché il trasferimento sia il più profondo ed efficace possibile, deve essere tenuto in considerazione il contesto reale entro il quale i partecipanti riporteranno l’esperienza.