Sviluppare le competenze del team con l’outdoor training

Sviluppare le competenze del team con l’outdoor training

Sviluppare le competenze del team 

con l’Outdoor Training

Roberta Papi, la docente che accompagnerà i team nell’esperienza di Outdoor Training, spiega a chi e perché è utile partecipare a questo tipo di attività formativa esperienziale

Per approfondire leggi il nostro articolo su Che cos’è l’Outdoor Training?

Come si è avvicinata all’Outdoor Training aziendale?

La prima esperienza di outdoor training è stata in Inghilterra nel 2000. Per un periodo, ho lavorato per un centro che si occupava esclusivamente di questo. In Gran Bretagna è molto diverso l’approccio a questo tipo di formazione aziendale: erano le stesse società che venivano da noi e chiedevano di strutturare un percorso di crescita per il personale interno, mentre in Italia avviene esattamente il processo inverso. Siamo noi che creiamo le condizioni di realizzazione e proponiamo alle aziende l’esperienza dell’outdoor. Il centro inglese per il quale lavoravo aveva una struttura ad hoc e i manager ci contattavano direttamente, da lì in poi la mia esperienza è proseguita in Italia e per anni ho viaggiato lungo tutto il territorio andando nei luoghi scelti insieme alle imprese.

Come si realizza un programma di outdoor training?

C’è da fare una premessa fondamentale, l’outdoor è come un percorso formativo in aula: hai un programma e degli obiettivi da raggiungere, a seconda degli stessi viene strutturato un piano preciso, ma la progettazione è identica a una normale sessione formativa. A seconda degli obiettivi, che si sono individuati insieme all’azienda o al gruppo committente, si sviluppa il percorso più adatto al raggiungimento dello scopo.

Allo stesso modo della formazione in aula, tu (il docente/facilitatore) fai del tuo meglio e crei un piano che risponda agli obiettivi, quello che succede in fase di realizzazione è a volte imprevedibile e richiede una rivalutazione in corso d’opera. Riprogettare a seconda di quello che accade, vale per l’aula come per l’outdoor.

Alla fine del percorso, attraverso dei misuratori specifici siamo in grado di valutare quanto degli obiettivi iniziali siano stati raggiunti, ed eventualmente determinare quanto tempo è ancora necessario per migliorare e ottenere il risultato.

Esistono varie formule per creare un percorso di sviluppo personale e professionale e per raggiungimento degli obiettivi. Con l’outdoor, si ha a disposizione uno strumento molto forte, ma potrebbe essere solo la fase iniziale di un percorso che poi, in base alle esigenze, continua in aula.

Cosa contraddistingue l’outdoor training dalla formazione in aula?

La vera differenza dell’outdoor training sta nella capacità della costruzione del lavoro in team. E’ una formazione esperienziale che permette di accelerare il processo di apprendimento. L’outdoor mette in campo sia la componente cognitiva, che emotiva e fisica, mentre in aula non tutte sono stimolate allo stesso modo. In classe la componente cognitiva è molto forte, la componente emotiva (come la simpatia/antipatia che può nascere tra i partecipanti) può essere presente, ma tirare fuori la componente fisica è quasi impossibile.
Quest’ultimo, invece, è un fattore importantissimo perché permette di accelerare l’apprendimento. Tutti impariamo in maniera diversa, il metodo outdoor spinge al massimo tutti e tre gli elementi, innescando dei meccanismi che permettono di velocizzare il processo di acquisizione.

Tra i tanti lei quale metodo preferisce?

L’outdoor ha molti approcci io, nello specifico, utilizzo quello mutuato dalla scuola di Project Adventure.

Quali sono i maggiori obiettivi che si possono raggiungere attraverso un percorso di outdoor training?

  • Team building: costruzione del gruppo di lavoro;
  • Relationship building: sviluppare collaborazione e integrazione;
  • Implementazione del clima di fiducia;
  • Comunicazione efficace;
  • Interiorizzazione della mission e dei valori aziendali;
  • Problem solving: sviluppare un atteggiamento di analisi, tecniche di individuazione di una soluzione e velocità di esecuzione.

Quanto può durare un sessione di outdoor training?

Il tempo classico previsto sono due giornate e mezzo. In realtà possiamo prevedere, in fase di progettazione, dei sotto-obiettivi e senza allargare lo spettro delle azioni da fare, costruire un programma efficace e calato sulle necessità aziendali, anche di una sola giornata.

Secondo la sua personale esperienza, qual è la formula più richiesta e per quale motivo?

La maggiore richiesta arriva per la creazione di gruppi di lavoro, in casi come l’ apertura di una nuova filiale o la costituzione di un nuovo team di lavoro per un progetto specifico, con membri appartenenti ad aree o luoghi diversi della stessa impresa. In questo caso l’azienda necessita di creare le condizioni ottimali all’interno di un gruppo di lavoro, dove i membri sono già suoi dipendenti, ma probabilmente non si sono mai interfacciati l’uno con l’altro. Nel corso degli anni abbiamo capito che nell’elaborazione di un nuovo progetto, la costruzione di un team “affiatato” è fondamentale e velocizza il raggiungimento dello scopo per cui è stato formato.

L’outdoor training è adatto anche alle piccole e medie imprese?

Solitamente l’Outdoor Training è richiesto dalle Grandi e Medie imprese, quelle che contano oltre 30 dipendenti, le quali dato l’elevato numero di persone impiegate richiedono di attivare processi strutturati. Il tessuto produttivo del nostro territorio, d’altronde, è costituito principalmente da PMI, che potrebbero non essere ancora venute a contatto con questo tipo di formazione esperienziale, ma ciò non toglie che potrebbero ricavarne dei reali benefici.

Nella piccola impresa si ricercano degli obiettivi differenti rispetto alla grande o alla media. Ad esempio il team building accade tutti i giorni e il gruppo si crea inconsapevolmente, ma potremmo strutturare un percorso che stimoli a sviluppare la competenza del problem solving, attraverso un’attività che permetta di dare qualche strumento operativo in più al personale.

Nei casi di piccole o piccolissime imprese, è risultato utile ragionare a livello interaziendale dove nel gruppo partecipano membri di team differenti ma che devono approfondire la medesima capacità e raggiungere lo stesso traguardo e che poi autonomamente, ogni singolo partecipante, riporta nel suo lavoro.

In cosa consiste in pratica l’ attività di outdoor training aziendale?

L’esercizio pratico può essere molto vario, a seconda dello scopo concordato può avere vari gradi di difficoltà: da attività meno impegnative a quelle più pesanti, da un punto di vista fisico.
Ad esempio cercare un particolare filo in mezzo a una matassa ingarbugliata, non ha una componente fisica elevata, ma camminare su delle assi, anche se non altissime da terra, mette in gioco una serie di difficoltà maggiori, come l’equilibrio, per di più se si è guidati dai colleghi.

Come riportare in azienda quanto appreso durante l’esperienza di outdoor training?

E’ sempre previsto , al termine, un momento di feedback e di rielaborazione di quanto vissuto e acquisito.

Nel caso di un percorso classico di 2 giorni e mezzo, l’ultima mezza giornata finale è dedicata proprio a questo, al trasferimento in azienda di quanto costruito. Ciò che è stato appreso, infatti, viene razionalizzato con griglie e schemi specifici e questo permette di metterle in ordine realizzando un piano aziendale che provvedere a proseguire l’esperienza al suo interno. Solitamente viene individuato del personale interno che garantisca la realizzazione di quanto previsto e si occupi del reale proseguimento delle attività.

Come scegliere a chi affidarsi per la progettazione?

Oggi ci sono numerose società che si occupano di outdoor, purtroppo però non tutte sono qualificate nel farlo. C’è molta differenza tra quelle che principalmente si occupano di animazione e chi propone una reale esperienza formativa che vada ben oltre l’aspetto ludico. Sono dei professionisti, ma di un altro campo, che creano una situazione in cui ci si diverte insieme, ma se ci sono delle dinamiche che non funzionano resteranno tali.

In conclusione: perché consiglierebbe di partecipare a questo tipo di attività formativa aziendale?

Perché se ci siamo noi è stato pensato per te e per il tuo team, per la tua impresa. Se un azienda decide di fare outdoor training, il progetto lo costruiamo insieme partendo dall’analisi dei tuoi bisogni reali, sarà un progetto pensato, costruito e adattato alle esigenze che ti servono concretamente.

Attraverso l’attività di outdoor training si può sempre trarre dei benefici di gruppo e di clima in azienda. Tenendo conto che a lavoro passiamo gran parte del nostro tempo, migliorare il modo in cui ci si sta non è poco, anzi è fondamentale!


Roberta Papi: la nostra Docente esperta Outdoor Training

 

ROBERTA PAPI è una formatrice esperta che da anni collabora con numerose aziende nel campo del miglioramento delle performance nei gruppi di lavoro, della gestione delle relazione interne, del time management e dell’individuazione degli obiettivi e criteri di misurazione degli stessi.
Dal 2000 concentra il proprio interesse nello sviluppo di percorsi didattici per lo sviluppo di comportamenti organizzativi volti alla collaborazione e delle competenze trasversali, ovvero le soft skills.

Nell’ambito del suo lavoro impiega numerose metodologie: dai percorsi in aula e la classica lezione frontale alla formazione esperienziale e outdoor training.

Se hai altri dubbi e/o domande da porre alla nostra docente, ti invitiamo a lasciare un commento

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